Dalle riforme religiose a forme di civiltà evoluta
Ammettiamolo, l’Europa sarà pure unita, ma le differenze continuano a sussistere, non solo nei paesaggi e nelle lingue, ma nella mentalità dei popoli. Ce ne accorgiamo ogni volta che ci si reca nei paesi germanici, lassù lungo il Reno, nel cuore del bacino in cui è fiorita la cultura nordeuropea. Specie noi mediterranei abbiamo la sensazione di essere atterrati in un pianeta differente, in cui vige l’ordine e tutto sembra funzionare meglio, fin dall’arrivo all’aeroporto o in stazione.
Ma non è solo l’efficienza, ma l’attitudine diffusa al rispetto del prossimo, dote tangibile ad ogni interazione con gli abitanti del luogo, per non parlare della sicurezza: non è raro in certe cittadine che le porte di casa non vengano chiuse a chiave. Ma cos’è che fa sì che oltre una certa latitudine, l’osservanza delle regole sia più importante del nostro culto per la pizza?
Probabilmente una questione antropologica, dettata dal clima: in certe condizioni proibitive, fare affidamento sulla collettività era necessario, decretava la sopravvivenza. Ma non solo. Bisogna risalire alle riforme religiose che coinvolgono l’area dei germanici e scandinavi. A partire dal XV secolo, personaggi come Martin Lutero, Giovanni Calvino, Huldrych Zwingli e Thomas Müntzer sono artefici di una vera e propria rivoluzione morale che permette all’individuo di compiere un passo avanti nell’affermazione della propria autonomia e potere decisionale, al di là dei precetti e dei dogmi imposti dalla Chiesa cattolica dell’epoca. Al centro della protesta il tema delle Indulgenze, ovvero della possibilità di cancellare le conseguenze dei propri peccati con la confessione e il versamento di somme di denaro al clero. Pratica sempre più impositiva e ricattatoria contro la quale insorge proprio Lutero.
Il resto è storia con le sue conseguenze nella mentalità di quei popoli, cresciuti nel culto della responsabilità per le proprie azioni: ciò che più ci manca e di cui ci lamentiamo sia nella quotidianità, ma soprattutto a livello politico, quel grande spazio in cui corruzione e malversazione sembrano la normalità. Un motivo in più per visitare il Nord Europa e rimpiangerlo una volta che torniamo a casa.
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Dalle riforme religiose a forme di civiltà evoluta
Ammettiamolo, l’Europa sarà pure unita, ma le differenze continuano a sussistere, non solo nei paesaggi e nelle lingue, ma nella mentalità dei popoli. Ce ne accorgiamo ogni volta che ci si reca nei paesi germanici, lassù lungo il Reno, nel cuore del bacino in cui è fiorita la cultura nordeuropea. Specie noi mediterranei abbiamo la sensazione di essere atterrati in un pianeta differente, in cui vige l’ordine e tutto sembra funzionare meglio, fin dall’arrivo all’aeroporto o in stazione.
Ma non è solo l’efficienza, ma l’attitudine diffusa al rispetto del prossimo, dote tangibile ad ogni interazione con gli abitanti del luogo, per non parlare della sicurezza: non è raro in certe cittadine che le porte di casa non vengano chiuse a chiave. Ma cos’è che fa sì che oltre una certa latitudine, l’osservanza delle regole sia più importante del nostro culto per la pizza?
Probabilmente una questione antropologica, dettata dal clima: in certe condizioni proibitive, fare affidamento sulla collettività era necessario, decretava la sopravvivenza. Ma non solo. Bisogna risalire alle riforme religiose che coinvolgono l’area dei germanici e scandinavi. A partire dal XV secolo, personaggi come Martin Lutero, Giovanni Calvino, Huldrych Zwingli e Thomas Müntzer sono artefici di una vera e propria rivoluzione morale che permette all’individuo di compiere un passo avanti nell’affermazione della propria autonomia e potere decisionale, al di là dei precetti e dei dogmi imposti dalla Chiesa cattolica dell’epoca. Al centro della protesta il tema delle Indulgenze, ovvero della possibilità di cancellare le conseguenze dei propri peccati con la confessione e il versamento di somme di denaro al clero. Pratica sempre più impositiva e ricattatoria contro la quale insorge proprio Lutero.
Il resto è storia con le sue conseguenze nella mentalità di quei popoli, cresciuti nel culto della responsabilità per le proprie azioni: ciò che più ci manca e di cui ci lamentiamo sia nella quotidianità, ma soprattutto a livello politico, quel grande spazio in cui corruzione e malversazione sembrano la normalità. Un motivo in più per visitare il Nord Europa e rimpiangerlo una volta che torniamo a casa.