Fotografie di viaggio: Islanda
Ricky Monti, fotografo comasco di 29 anni, è l’autore degli scatti usati per il catalogo Giver sull’Islanda. Una passione, quella per la fotografia, ereditata dal padre e diventata un lavoro a soli 19 anni. Viaggiatore alla ricerca di spunti personali da immortalare: paesaggi, persone e culture. Ricky ha iniziato come fotografo di sport come skate, motocross e bmx. Poi la musica. E il suo viaggiare per lavoro è diventato anche il progetto fotografico “L’abbraccio del Kenya”.
Un fotografo in Islanda: qual è la prima impressione?
Il paesaggio d’Islanda è uno dei posti più belli per la natura incontaminata e i suoi colori veri. Nulla è stato alterato dall’uomo e tutto è in continua trasformazione grazie ai vulcani e ai ghiacciai. Uno spettacolo.
Tre posti che ti sono rimasti nel cuore in Islanda?
Tre location su tutte: Geysir con il geyser più antico del mondo nella valle di Haukadalur; il villaggio di Vik ai piedi del ghiacciaio Mýrdalsjökull, che copre la cima del vulcano Katla, con i faraglioni e la spiaggia di sabbia nera; la laguna glaciale di Jökursárlón con gli iceberg galleggianti formati dal ghiacciaio Vatnajökull.
Il consiglio per chi desidera mettersi alla prova dietro l’obiettivo durante una vacanza in Islanda?
Documentarsi prima del viaggio è fondamentale: il clima, le condizioni meteo nella stagione scelta per il viaggio, l’abbigliamento da usare e conoscere le destinazioni lungo il percorso.
In particolare cosa suggerisce la tua esperienza da fotografo?
Fare una ricerca fotografica dei luoghi da visitare e che si vuole fotografare. È fondamentale. Comprare un libro fotografico, sfogliare riviste di viaggio e anche guardare i reportage sul web per farsi un’idea. Poi cercare di personalizzare lo scatto una volta sul posto. Avere un ricordo quando si torna è importante. Ma studiare una nuova prospettiva o un taglio di luce particolare non ha prezzo!
Allora meglio fare lo scatto perfetto in Islanda e non usare Photoshop una volta tornati!
No, mai fare postproduzione con il computer quando si torna a casa! Bisogna avvicinarsi il più possibile ai colori e alla realtà con lo scatto sul posto. E in Islanda i colori e la varietà dei paesaggi sono infiniti.
Come si documenta un fotografo professionista come te prima di un viaggio?
Consiglio di guardare il docu-film “Il sale della terra” con la storia del grande fotografo brasiliano Sebastião Salgado. È molto istruttivo perché spiega come sfruttare le condizioni della luce per fare foto. Ho perso il conto di quante volte l’ho visto e ogni volta trovo lezioni nuove da mettere in pratica.
Torniamo in Islanda: come vivere una vacanza da fotografo on the road?
I primi giorni in Islanda bisogna capire la luce. Cambia in continuazione come anche il meteo. Tutto è molto particolare, anche l’orizzonte che sembra infinito. Però la sensazione è piacevole perché regala un grande senso di libertà. Tutto è una questione di occhio e di come si entra in contatto con il posto. Anche i non professionisti fanno scatti di grande qualità in Islanda.
Quale attrezzatura consigli per affrontare un viaggio in Islanda?
Una macchina o una marca in particolare non fanno la differenza. È il fotografo la vera differenza tra una bella foto e una anonima. L’unico consiglio che mi sento di dare per quanto riguarda l’attrezzatura è di prestare molta attenzione alle ottiche, magari destinando un budget di spesa maggiore rispetto al corpo macchina. Come dico sempre: le ottiche sono gli occhi e la macchina è il cervello. Se entra poca luce dagli occhi, il cervello fatica a elaborare le immagini.
E allora che ottiche portare per essere al top?
In generale per un viaggio in Islanda consiglio di portare due lenti per coprire un buon range: un 24-70 mm (2.8 di diaframma) e un 70-200 mm. Se c’è posto in valigia meglio portare anche il cavalletto: serve sia di giorno che di notte.
E se il sole in Islanda fosse coperto da nuvole: cosa fare?
Il cielo grigio è il “bello” dell’Islanda: è il fascino di questa isola dove tutto cambia nel giro di poche ore. Consiglio numero uno: bilanciare il bianco. Consiglio numero due: occhio alla profondità e non immaginare ombre o riflessi quando non ci sono. Perché non pensare anche a uno scatto in bianco e nero? Le condizioni di luce quando il cielo è coperto sono quelle ideali per uno scatto dal sapore vintage. Quando invece c’è luce non esistono limiti alla voglia di sperimentare!
Non solo paesaggi: le famose pulcinella di mare sono gli animali più fotografati dai turisti in Islanda. Anche in questo caso qual è il tuo consiglio?
Le pulcinella di mare è sempre meglio inquadrarle con una lente che ci aiuta a zoomare sul soggetto. Difficile arrivare con un grandangolo a pochi centimetri dall’animale. Anche perché la location, a Vik sulla scogliera, è anche molto pericolosa, quindi meglio avere le distanze e la stabilità migliori per fare fotografie.
Si possono fare belle foto in Islanda anche con lo smartphone?
Assolutamente consiglio anche lo smartphone: è comodo, semplice, immediato e le foto si possono condividere con gli amici sui social network. Però anche in questo caso bisogna cercare di fotografare qualcosa di bello e personalizzare lo scatto. Con gli smartphone, oltre ai selfie, si possono fare inquadrature davvero innovative e impossibili per una reflex. Anche io ho usato lo smartphone quando ero in Islanda e ho postato le foto sui miei social: quasi nessuno ha capito la differenza dagli scatti con la macchina professionale!
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Fotografie di viaggio: Islanda
Ricky Monti, fotografo comasco di 29 anni, è l’autore degli scatti usati per il catalogo Giver sull’Islanda. Una passione, quella per la fotografia, ereditata dal padre e diventata un lavoro a soli 19 anni. Viaggiatore alla ricerca di spunti personali da immortalare: paesaggi, persone e culture. Ricky ha iniziato come fotografo di sport come skate, motocross e bmx. Poi la musica. E il suo viaggiare per lavoro è diventato anche il progetto fotografico “L’abbraccio del Kenya”.
Un fotografo in Islanda: qual è la prima impressione?
Il paesaggio d’Islanda è uno dei posti più belli per la natura incontaminata e i suoi colori veri. Nulla è stato alterato dall’uomo e tutto è in continua trasformazione grazie ai vulcani e ai ghiacciai. Uno spettacolo.
Tre posti che ti sono rimasti nel cuore in Islanda?
Tre location su tutte: Geysir con il geyser più antico del mondo nella valle di Haukadalur; il villaggio di Vik ai piedi del ghiacciaio Mýrdalsjökull, che copre la cima del vulcano Katla, con i faraglioni e la spiaggia di sabbia nera; la laguna glaciale di Jökursárlón con gli iceberg galleggianti formati dal ghiacciaio Vatnajökull.
Il consiglio per chi desidera mettersi alla prova dietro l’obiettivo durante una vacanza in Islanda?
Documentarsi prima del viaggio è fondamentale: il clima, le condizioni meteo nella stagione scelta per il viaggio, l’abbigliamento da usare e conoscere le destinazioni lungo il percorso.
In particolare cosa suggerisce la tua esperienza da fotografo?
Fare una ricerca fotografica dei luoghi da visitare e che si vuole fotografare. È fondamentale. Comprare un libro fotografico, sfogliare riviste di viaggio e anche guardare i reportage sul web per farsi un’idea. Poi cercare di personalizzare lo scatto una volta sul posto. Avere un ricordo quando si torna è importante. Ma studiare una nuova prospettiva o un taglio di luce particolare non ha prezzo!
Allora meglio fare lo scatto perfetto in Islanda e non usare Photoshop una volta tornati!
No, mai fare postproduzione con il computer quando si torna a casa! Bisogna avvicinarsi il più possibile ai colori e alla realtà con lo scatto sul posto. E in Islanda i colori e la varietà dei paesaggi sono infiniti.
Come si documenta un fotografo professionista come te prima di un viaggio?
Consiglio di guardare il docu-film “Il sale della terra” con la storia del grande fotografo brasiliano Sebastião Salgado. È molto istruttivo perché spiega come sfruttare le condizioni della luce per fare foto. Ho perso il conto di quante volte l’ho visto e ogni volta trovo lezioni nuove da mettere in pratica.
Torniamo in Islanda: come vivere una vacanza da fotografo on the road?
I primi giorni in Islanda bisogna capire la luce. Cambia in continuazione come anche il meteo. Tutto è molto particolare, anche l’orizzonte che sembra infinito. Però la sensazione è piacevole perché regala un grande senso di libertà. Tutto è una questione di occhio e di come si entra in contatto con il posto. Anche i non professionisti fanno scatti di grande qualità in Islanda.
Quale attrezzatura consigli per affrontare un viaggio in Islanda?
Una macchina o una marca in particolare non fanno la differenza. È il fotografo la vera differenza tra una bella foto e una anonima. L’unico consiglio che mi sento di dare per quanto riguarda l’attrezzatura è di prestare molta attenzione alle ottiche, magari destinando un budget di spesa maggiore rispetto al corpo macchina. Come dico sempre: le ottiche sono gli occhi e la macchina è il cervello. Se entra poca luce dagli occhi, il cervello fatica a elaborare le immagini.
E allora che ottiche portare per essere al top?
In generale per un viaggio in Islanda consiglio di portare due lenti per coprire un buon range: un 24-70 mm (2.8 di diaframma) e un 70-200 mm. Se c’è posto in valigia meglio portare anche il cavalletto: serve sia di giorno che di notte.
E se il sole in Islanda fosse coperto da nuvole: cosa fare?
Il cielo grigio è il “bello” dell’Islanda: è il fascino di questa isola dove tutto cambia nel giro di poche ore. Consiglio numero uno: bilanciare il bianco. Consiglio numero due: occhio alla profondità e non immaginare ombre o riflessi quando non ci sono. Perché non pensare anche a uno scatto in bianco e nero? Le condizioni di luce quando il cielo è coperto sono quelle ideali per uno scatto dal sapore vintage. Quando invece c’è luce non esistono limiti alla voglia di sperimentare!
Non solo paesaggi: le famose pulcinella di mare sono gli animali più fotografati dai turisti in Islanda. Anche in questo caso qual è il tuo consiglio?
Le pulcinella di mare è sempre meglio inquadrarle con una lente che ci aiuta a zoomare sul soggetto. Difficile arrivare con un grandangolo a pochi centimetri dall’animale. Anche perché la location, a Vik sulla scogliera, è anche molto pericolosa, quindi meglio avere le distanze e la stabilità migliori per fare fotografie.
Si possono fare belle foto in Islanda anche con lo smartphone?
Assolutamente consiglio anche lo smartphone: è comodo, semplice, immediato e le foto si possono condividere con gli amici sui social network. Però anche in questo caso bisogna cercare di fotografare qualcosa di bello e personalizzare lo scatto. Con gli smartphone, oltre ai selfie, si possono fare inquadrature davvero innovative e impossibili per una reflex. Anche io ho usato lo smartphone quando ero in Islanda e ho postato le foto sui miei social: quasi nessuno ha capito la differenza dagli scatti con la macchina professionale!