Il successo del cinema danese
Non solo la fantastica visione della natura, ma anche il fascino della prima visione.
Da anni il cinema danese accende lo spettacolo in ogni angolo del mondo. Una vera e propria scuola i cui registi e attori hanno spesso chance hollywoodiane, fino a conquistare i territori della nuova frontiera tv.
Un esempio è la serie Vikings, in corso da ben 4 stagioni che, raccontando le vicende che dal mitico re Ragnar Loðbrók, hanno portato all’avvento della dominazione vichinga: un prodotto di successo nel cui casting spiccano tanti giovani attori danesi.
Cinema come dote naturale, se si pensa che il culto della narrazione si perpetua fin dall’epoca delle saghe, con storie popolate di eroi, capaci di mostrare non solo coraggio, ma anche debolezze, al cospetto di divinità che spesso avevano caratteri umani. Vicende e miti che si sono radicati nell’immaginario locale, nonché fonte di ispirazione per tanta opera shakespeariana.
Per non parlare della rivoluzione del Dogma, quando la cinematografica internazionale viene scossa da Lars Von Trier e Thomas Vinterberg che con un loro manifesto asseriscono il nuovo ordine: ovvero l’abbandono dell’orpello, del superfluo e dell’effetto speciale. Solo macchine da presa portate a mano, luce naturale e musiche in presa diretta. Si ricominciava dall’istante da evocare per quello che era, stemperandolo dalla velleità artistica e il gusto personale. Tra le righe del decalogo spicca la parola “castità”, ovvero rigore estetico, oltre che narrativo. Saranno tantissimi i registi di tutto il mondo che aderiranno e regole del Dogma e che daranno vita a un vero e proprio stile.
Ma c’è un’opera che forse più di tutte evoca lo spirito danese: Valhalla Rising, un altro capolavoro che, tra silenzio, realismo e tanto mito, ci trasporta in un mondo di lande crudelmente sferzate dal vento, per ammirare i passi pesanti del personaggio protagonista: One-Eye, interpretato da Mads Mikkelsen, un uomo con un occhio solo, trasposizione di Odino, che in questo caso è una sorta di gladiatore che si libera dai suoi carcerieri e che viene condotto lungo terre misteriose dalle mani innocenti di un bambino. Un’opera firmata dal regista danese, ormai adottato da Hollywood, Nicolas Winding Refn.
E dunque non perdetevi i film danesi: scoprirete che ne avevate così tanto bisogno.
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Il successo del cinema danese
Non solo la fantastica visione della natura, ma anche il fascino della prima visione.
Da anni il cinema danese accende lo spettacolo in ogni angolo del mondo. Una vera e propria scuola i cui registi e attori hanno spesso chance hollywoodiane, fino a conquistare i territori della nuova frontiera tv.
Un esempio è la serie Vikings, in corso da ben 4 stagioni che, raccontando le vicende che dal mitico re Ragnar Loðbrók, hanno portato all’avvento della dominazione vichinga: un prodotto di successo nel cui casting spiccano tanti giovani attori danesi.
Cinema come dote naturale, se si pensa che il culto della narrazione si perpetua fin dall’epoca delle saghe, con storie popolate di eroi, capaci di mostrare non solo coraggio, ma anche debolezze, al cospetto di divinità che spesso avevano caratteri umani. Vicende e miti che si sono radicati nell’immaginario locale, nonché fonte di ispirazione per tanta opera shakespeariana.
Per non parlare della rivoluzione del Dogma, quando la cinematografica internazionale viene scossa da Lars Von Trier e Thomas Vinterberg che con un loro manifesto asseriscono il nuovo ordine: ovvero l’abbandono dell’orpello, del superfluo e dell’effetto speciale. Solo macchine da presa portate a mano, luce naturale e musiche in presa diretta. Si ricominciava dall’istante da evocare per quello che era, stemperandolo dalla velleità artistica e il gusto personale. Tra le righe del decalogo spicca la parola “castità”, ovvero rigore estetico, oltre che narrativo. Saranno tantissimi i registi di tutto il mondo che aderiranno e regole del Dogma e che daranno vita a un vero e proprio stile.
Ma c’è un’opera che forse più di tutte evoca lo spirito danese: Valhalla Rising, un altro capolavoro che, tra silenzio, realismo e tanto mito, ci trasporta in un mondo di lande crudelmente sferzate dal vento, per ammirare i passi pesanti del personaggio protagonista: One-Eye, interpretato da Mads Mikkelsen, un uomo con un occhio solo, trasposizione di Odino, che in questo caso è una sorta di gladiatore che si libera dai suoi carcerieri e che viene condotto lungo terre misteriose dalle mani innocenti di un bambino. Un’opera firmata dal regista danese, ormai adottato da Hollywood, Nicolas Winding Refn.
E dunque non perdetevi i film danesi: scoprirete che ne avevate così tanto bisogno.