Velorama di Nimega
Siete assi delle due ruote e funamboli sui pedali? A Nimega, in Olanda, c’è un museo unico al mondo dedicato alla bicicletta. Non potrebbe essere altrove visto che nei Paesi Bassi ce ne sono più di una per abitante e ogni olandese percorre in media 1019 km all’anno proprio in bici.
Una storia, quella della bicicletta, nata però in Germania nel 1817 con l’invenzione di Karl von Drais e del suo velocipede. Ma solo nel 1860 a Parigi c’è il boom della bicicletta come mezzo di trasporto. Il 1864 è stato stabilito ufficialmente come l’anno zero. Il museo Velorama di Nimega offre un’ampia panoramica che parte dalle “draisine” del 1817 e si estende du tre piani con oltre 250 modelli capaci di stupire appassionati o semplici curiosi.
Il museo è stato inaugurato nel 1981 da Gertjan Moed, che ha messo a disposizione del pubblico la sua collezione provata presto arricchita dai modelli in uso dalla famiglia reale olandese. Tra i pezzi più pregiati esposti al Velorama la bici pieghevole Fongers utilizzata dalla regina Wilhelmina negli Anni 40 e 50 del secolo scorso.
Assolutamente da non perdere per chi ama il genere l’archivio del famoso produttore olandese di biciclette Gazelle e di altri produttori locali che sono fonti storiche per reperire informazioni sull’origine di certi modelli o per scoprire curiosità sulla storia dell’industria ciclistica. Non manca ovviamente l’officina dove tecnici esperti restaurano i pezzi esposti al museo e soprattutto intervengono per ridare antico splendore ai modelli antichi di oltre 100 anni che vengono donati al museo Velorama di Nimega con lo scopo di tramandare alle future generazioni la storia delle due ruote a pedali.
Ma il Velorama non guarda solo al passato visto che sono esposti modelli di biciclette più recenti e con soluzioni innovative (dalla pedalata assistita ai modelli pieghevoli). Senza dimenticare uno sguardo al futuro: come saranno i cicli dei prossimi decenni? Anche a questa domanda c’è risposta con i disegni dei progetti e i modelli di telai ultra-leggeri che potrebbero diventare lo standard per chiunque avrà voglia di spostarsi in città o in campagna pedalando in totale sicurezza e con la consapevolezza che in soli 200 anni si è passato da un velocipede tedesco di 22 chili a modelli decisamente più leggeri e alla portata di tutti.
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Velorama di Nimega
Siete assi delle due ruote e funamboli sui pedali? A Nimega, in Olanda, c’è un museo unico al mondo dedicato alla bicicletta. Non potrebbe essere altrove visto che nei Paesi Bassi ce ne sono più di una per abitante e ogni olandese percorre in media 1019 km all’anno proprio in bici.
Una storia, quella della bicicletta, nata però in Germania nel 1817 con l’invenzione di Karl von Drais e del suo velocipede. Ma solo nel 1860 a Parigi c’è il boom della bicicletta come mezzo di trasporto. Il 1864 è stato stabilito ufficialmente come l’anno zero. Il museo Velorama di Nimega offre un’ampia panoramica che parte dalle “draisine” del 1817 e si estende du tre piani con oltre 250 modelli capaci di stupire appassionati o semplici curiosi.
Il museo è stato inaugurato nel 1981 da Gertjan Moed, che ha messo a disposizione del pubblico la sua collezione provata presto arricchita dai modelli in uso dalla famiglia reale olandese. Tra i pezzi più pregiati esposti al Velorama la bici pieghevole Fongers utilizzata dalla regina Wilhelmina negli Anni 40 e 50 del secolo scorso.
Assolutamente da non perdere per chi ama il genere l’archivio del famoso produttore olandese di biciclette Gazelle e di altri produttori locali che sono fonti storiche per reperire informazioni sull’origine di certi modelli o per scoprire curiosità sulla storia dell’industria ciclistica. Non manca ovviamente l’officina dove tecnici esperti restaurano i pezzi esposti al museo e soprattutto intervengono per ridare antico splendore ai modelli antichi di oltre 100 anni che vengono donati al museo Velorama di Nimega con lo scopo di tramandare alle future generazioni la storia delle due ruote a pedali.
Ma il Velorama non guarda solo al passato visto che sono esposti modelli di biciclette più recenti e con soluzioni innovative (dalla pedalata assistita ai modelli pieghevoli). Senza dimenticare uno sguardo al futuro: come saranno i cicli dei prossimi decenni? Anche a questa domanda c’è risposta con i disegni dei progetti e i modelli di telai ultra-leggeri che potrebbero diventare lo standard per chiunque avrà voglia di spostarsi in città o in campagna pedalando in totale sicurezza e con la consapevolezza che in soli 200 anni si è passato da un velocipede tedesco di 22 chili a modelli decisamente più leggeri e alla portata di tutti.