Lo stoccafisso, dalla tradizione norvegese a Venezia
Le isole Lotofen in Norvegia sono un arcipelago dove natura e mito si mescolano. Siamo oltre il circolo polare artico: in estate si godono lunghe giornate con il sole di mezzanotte e in inverno le aurore boreali. Lofoten è anche sinonimo di Hurtigruten, il traghetto postale norvegese. Con queste navi si possono visitare i fiordi lungo la costa del Paese scandinavo da Bergen a Kirkenes. Anche quelli più stretti e suggestivi: solo Hurtigruten entra e naviga nel Trollfjord, un pertugio tra due coste montagnose alte mille metri che, all’imbocco, è largo solo 100 metri. Se sembra quasi impossibile entrare nel fiordo è ancora più affascinante vedere l’inversione a U per tornare indietro.
Per chi ama la natura da non lasciarsi scappare gli avvistamenti dell’aquila di mare, che dalle rocce a strapiombo dei fiordi si getta verso l’acqua per afferrare i pesci coi suoi artigli. E’ un uccello in via di estinzione e scomparso nel Mediterraneo: la più popolosa colonia europea è proprio in Norvegia e le Lofoten sono uno dei posti più pescosi per le aquile.
Le acque sono ricche di pesci e soprattutto di merluzzi, che una volta pescati si conservano essiccati all’aria: così nasce lo stoccaffiso. A proposito: lo sapevate che l’Italia è il primo importatore del merluzzo norvegese delle isole Lofoten? Questo primato è merito di un navigatore veneziano: Pietro Querini.
Nel XV secolo la sua nave fece naufragio nell’Atlantico e, con una scialuppa alla deriva, si fermò alle Lofoten dove venne salvato dai pescatori locali. Lo stoccafisso diventò il suo trofeo gastronomico una volta rientrato a casa. Per questo motivo è ora un piatto tipico della cucina veneziana. E un affare per i pescatori delle Lofoten, che hanno eretto un monumento a Querini sull’isola di Røst.
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Lo stoccafisso, dalla tradizione norvegese a Venezia
Le isole Lotofen in Norvegia sono un arcipelago dove natura e mito si mescolano. Siamo oltre il circolo polare artico: in estate si godono lunghe giornate con il sole di mezzanotte e in inverno le aurore boreali. Lofoten è anche sinonimo di Hurtigruten, il traghetto postale norvegese. Con queste navi si possono visitare i fiordi lungo la costa del Paese scandinavo da Bergen a Kirkenes. Anche quelli più stretti e suggestivi: solo Hurtigruten entra e naviga nel Trollfjord, un pertugio tra due coste montagnose alte mille metri che, all’imbocco, è largo solo 100 metri. Se sembra quasi impossibile entrare nel fiordo è ancora più affascinante vedere l’inversione a U per tornare indietro.
Per chi ama la natura da non lasciarsi scappare gli avvistamenti dell’aquila di mare, che dalle rocce a strapiombo dei fiordi si getta verso l’acqua per afferrare i pesci coi suoi artigli. E’ un uccello in via di estinzione e scomparso nel Mediterraneo: la più popolosa colonia europea è proprio in Norvegia e le Lofoten sono uno dei posti più pescosi per le aquile.
Le acque sono ricche di pesci e soprattutto di merluzzi, che una volta pescati si conservano essiccati all’aria: così nasce lo stoccaffiso. A proposito: lo sapevate che l’Italia è il primo importatore del merluzzo norvegese delle isole Lofoten? Questo primato è merito di un navigatore veneziano: Pietro Querini.
Nel XV secolo la sua nave fece naufragio nell’Atlantico e, con una scialuppa alla deriva, si fermò alle Lofoten dove venne salvato dai pescatori locali. Lo stoccafisso diventò il suo trofeo gastronomico una volta rientrato a casa. Per questo motivo è ora un piatto tipico della cucina veneziana. E un affare per i pescatori delle Lofoten, che hanno eretto un monumento a Querini sull’isola di Røst.