Mangiare a Sofia, tour gastronomico in Bulgaria
Cosa mangiare a Sofia? Semplice: il cibo locale perché è buono, economico e permette di immergersi nella cultura della capitale della Bulgaria. Gli italiani, lo sappiamo, non rinunciano quasi mai a spaghetti e pomodoro anche quando sono all’estero per lavoro o vacanza. Ma se prendiamo il termine “vacanza” come “vacazione”, cioè sospensione o esenzione da qualsiasi obbligo, allora è più semplice lasciarsi andare alla gastronomia locale.
Prima di tutto è bene conoscere le usanze del posto: in Bulgaria pranzi e cene iniziano con una zuppa e proseguono con un piatto unico per finire con il dessert. Tra le zuppe tipiche della cucina di Sofia è da provare il Tarator, che è servito freddo ed è a base di yogurt, acqua, cetrioli, prezzemolo, finocchio e noci macinate. Meno estrema come sapori è la Musaka preparata con patate e carne macinata. Per chi desidera un brivido gastronomico (e una serata senza compagnia) è consigliato l’assaggio della Shkembe Chorba, una zuppa a base di interiora di agnello o di maiale condita con aceto e aglio.
Tra i secondi piatti sulle tavole di Sofia ci sono due classici: le Kebapcheta, polpette di carne bovina o suina che richiamano i cevapcici (tipico piatto che da Vienna a Belgrado accompagna i turisti lungo il Danubio), la Shishcheta che sono degli spiedini di agnello cotti alla brace.
Come contorno si deve puntare decisamente alla Shopska Salata, che è un piatto di insalata con pomodoro, cetriolo, peperone arrosto e formaggio bianco grattato tipo la feta greca. Sempre tra i contorni da provare anche il Kiopolu, contorno di melanzane, pomodori e peperoni. Tra i dessert mai rinunciare alla Baklava (pasta fillo croccante con pistacchi e miele).
Quando si è spasso per le strade di Sofia bisogna provare lo street food locale più gettonato: la Banitza. Per fare paragoni con l’Italia possiamo dire che la sua diffusione è come la pizza dalle nostre parti: si tratta di una sfoglia farcita con yogurt e feta. Da accompagnare (con moderazione) con un bicchierino di Rakia, un superalcolico simile alla vodka.
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Mangiare a Sofia, tour gastronomico in Bulgaria
Cosa mangiare a Sofia? Semplice: il cibo locale perché è buono, economico e permette di immergersi nella cultura della capitale della Bulgaria. Gli italiani, lo sappiamo, non rinunciano quasi mai a spaghetti e pomodoro anche quando sono all’estero per lavoro o vacanza. Ma se prendiamo il termine “vacanza” come “vacazione”, cioè sospensione o esenzione da qualsiasi obbligo, allora è più semplice lasciarsi andare alla gastronomia locale.
Prima di tutto è bene conoscere le usanze del posto: in Bulgaria pranzi e cene iniziano con una zuppa e proseguono con un piatto unico per finire con il dessert. Tra le zuppe tipiche della cucina di Sofia è da provare il Tarator, che è servito freddo ed è a base di yogurt, acqua, cetrioli, prezzemolo, finocchio e noci macinate. Meno estrema come sapori è la Musaka preparata con patate e carne macinata. Per chi desidera un brivido gastronomico (e una serata senza compagnia) è consigliato l’assaggio della Shkembe Chorba, una zuppa a base di interiora di agnello o di maiale condita con aceto e aglio.
Tra i secondi piatti sulle tavole di Sofia ci sono due classici: le Kebapcheta, polpette di carne bovina o suina che richiamano i cevapcici (tipico piatto che da Vienna a Belgrado accompagna i turisti lungo il Danubio), la Shishcheta che sono degli spiedini di agnello cotti alla brace.
Come contorno si deve puntare decisamente alla Shopska Salata, che è un piatto di insalata con pomodoro, cetriolo, peperone arrosto e formaggio bianco grattato tipo la feta greca. Sempre tra i contorni da provare anche il Kiopolu, contorno di melanzane, pomodori e peperoni. Tra i dessert mai rinunciare alla Baklava (pasta fillo croccante con pistacchi e miele).
Quando si è spasso per le strade di Sofia bisogna provare lo street food locale più gettonato: la Banitza. Per fare paragoni con l’Italia possiamo dire che la sua diffusione è come la pizza dalle nostre parti: si tratta di una sfoglia farcita con yogurt e feta. Da accompagnare (con moderazione) con un bicchierino di Rakia, un superalcolico simile alla vodka.