Sacro e profano nella città fluviale di Yaroslavl
Può una città con 37 chiese celebrare matrimoni solo in municipio? Sacro e profano si abbracciano nella città di Yaroslavl in Russia lungo la Via degli Zar. La città è uno dei più grandi porti fluviali alla confluenza del Volga con il fiume Kotorosl. Siamo a 250 chilometri Nordovest da Mosca sulla rotta che porta a San Pietroburgo.
La parte storica di Yaroslavl è un sito che fa parte del patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco con ben 32 chiese di rito ortodosso affrescate con capolavori datati tra il 1550 e il 1700 e 5 monasteri.
Quasi impossibile nella stagione estiva non imbattersi in coppie di freschi sposi che festeggiano. Non lasciatevi ingannare: nonostante il numero elevato di edifici religiosi si sposano tutti in comune. Perché? La comunità locale ha perso quasi completamente la tradizione del matrimonio in chiesa nei 70 anni di periodo sovietico.
Ma non è sempre stato così. Leggenda narra che per ultimare gli affreschi della grande chiesa estiva nella cattedrale di Sant’Elia — a metà del 1600 — gli apparentemente devoti artigiani e pittori di Yaroslavl, rinomati e richiesti in tutta la Russia per la loro bravura, fecero voto di castità per l’intero periodo dei lavori conclusi in soli 72 giorni. Recuperando — a quanto si dice — con gli interessi il divertimento perso in precedenza a cantiere ultimato.
Chi ama i misteri può fare tappa al monastero Spaso-Preobrazhenskij, dove venne rinvenuto il manoscritto del “Canto della schiera di Igor”, testimonianza più importante dell’antica letteratura russa. Con un giallo. Veramente l’originale conservato dai religiosi era in questo luogo o si trattava di una copia scritta dal conte Musin-Pushkin? Mistero: un incendio nel 1812 distrusse l’antico manoscritto lasciando in eredità le sue copie e l’ennesima leggenda di Yaroslavl.
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Sacro e profano nella città fluviale di Yaroslavl
Può una città con 37 chiese celebrare matrimoni solo in municipio? Sacro e profano si abbracciano nella città di Yaroslavl in Russia lungo la Via degli Zar. La città è uno dei più grandi porti fluviali alla confluenza del Volga con il fiume Kotorosl. Siamo a 250 chilometri Nordovest da Mosca sulla rotta che porta a San Pietroburgo.
La parte storica di Yaroslavl è un sito che fa parte del patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco con ben 32 chiese di rito ortodosso affrescate con capolavori datati tra il 1550 e il 1700 e 5 monasteri.
Quasi impossibile nella stagione estiva non imbattersi in coppie di freschi sposi che festeggiano. Non lasciatevi ingannare: nonostante il numero elevato di edifici religiosi si sposano tutti in comune. Perché? La comunità locale ha perso quasi completamente la tradizione del matrimonio in chiesa nei 70 anni di periodo sovietico.
Ma non è sempre stato così. Leggenda narra che per ultimare gli affreschi della grande chiesa estiva nella cattedrale di Sant’Elia — a metà del 1600 — gli apparentemente devoti artigiani e pittori di Yaroslavl, rinomati e richiesti in tutta la Russia per la loro bravura, fecero voto di castità per l’intero periodo dei lavori conclusi in soli 72 giorni. Recuperando — a quanto si dice — con gli interessi il divertimento perso in precedenza a cantiere ultimato.
Chi ama i misteri può fare tappa al monastero Spaso-Preobrazhenskij, dove venne rinvenuto il manoscritto del “Canto della schiera di Igor”, testimonianza più importante dell’antica letteratura russa. Con un giallo. Veramente l’originale conservato dai religiosi era in questo luogo o si trattava di una copia scritta dal conte Musin-Pushkin? Mistero: un incendio nel 1812 distrusse l’antico manoscritto lasciando in eredità le sue copie e l’ennesima leggenda di Yaroslavl.