Dov’è nato il sushi con salmone? In Norvegia!
La più grande invenzione dopo il salmone norvegese è il sushi al salmone. Creato dai norvegesi e non dai maestri giapponesi del pesce crudo. Non solo: gli scandinavi hanno anche preso per la gola il Giappone tanto da far cambiare le abitudini gastronomiche al popolo del Sol Levante. Curioso, no?
Mai e poi si potrebbe pensare che un pesce della tradizione nordeuropea come il salmone potesse combinarsi con uno dei finger-food asiatici più di moda degli ultimi anni grazie alla testardaggine del popolo scandinavo. Ma chi ha la fortuna di essere in crociera nei fiordi norvegesi oltre al salmone può assaggiare tante altre prelibatezze cucinate da chef di altissimo livello. Posti da visitare in Norvegia come Stavanger e Haugesund, antichi centri di pesca, per assaggiare il tørrfisk (stoccafisso delle isole Lofoten), il rakfisk (pesce crudo fermentato di Valdres) e il merluzzo artico skrei. Gustate senza sensi di colpa: l’industria della pesca norvegese è una delle più sostenibili al mondo. A differenza di quella giapponese.
Torniamo indietro nel 1970: in Giappone non si importa un solo pesce dall’estero; soprattutto non si usa il salmone crudo per il sushi e sashimi. Una chiusura mentale dovuta alla credenza che la carne cruda sviluppi batteri. In pratica un’informazione scorretta veicolata dalle lobby nipponiche della pesca del tonno. Circa 40 anni fa un giapponese mangiava 60 chili di pesce contro la media mondiale di 15 chili. Ma a metà degli Anni 90 la situazione cambia radicalmente per via della pesca intensiva: sulle tavole del Giappone manca il pesce. Cosa fare? Semplice: bussare alle porte dell’ambasciatore norvegese a Tokio e iniziare un piano di collaborazione tra i due Paesi.
Ma rimaneva sempre e solo un ostacolo: il salmone crudo, per i giapponesi, non è commestibile. E’ stata la Norvegia stessa a prendere in mano la situazione, anche con una campagna pubblicitaria, per far cambiare idea all’opinione pubblica che alla fine ha iniziato a consumare sushi con il salmone come intanto molti altri Paesi nel mondo stavano già facendo a partire dagli Stati Uniti.
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Dov’è nato il sushi con salmone? In Norvegia!
La più grande invenzione dopo il salmone norvegese è il sushi al salmone. Creato dai norvegesi e non dai maestri giapponesi del pesce crudo. Non solo: gli scandinavi hanno anche preso per la gola il Giappone tanto da far cambiare le abitudini gastronomiche al popolo del Sol Levante. Curioso, no?
Mai e poi si potrebbe pensare che un pesce della tradizione nordeuropea come il salmone potesse combinarsi con uno dei finger-food asiatici più di moda degli ultimi anni grazie alla testardaggine del popolo scandinavo. Ma chi ha la fortuna di essere in crociera nei fiordi norvegesi oltre al salmone può assaggiare tante altre prelibatezze cucinate da chef di altissimo livello. Posti da visitare in Norvegia come Stavanger e Haugesund, antichi centri di pesca, per assaggiare il tørrfisk (stoccafisso delle isole Lofoten), il rakfisk (pesce crudo fermentato di Valdres) e il merluzzo artico skrei. Gustate senza sensi di colpa: l’industria della pesca norvegese è una delle più sostenibili al mondo. A differenza di quella giapponese.
Torniamo indietro nel 1970: in Giappone non si importa un solo pesce dall’estero; soprattutto non si usa il salmone crudo per il sushi e sashimi. Una chiusura mentale dovuta alla credenza che la carne cruda sviluppi batteri. In pratica un’informazione scorretta veicolata dalle lobby nipponiche della pesca del tonno. Circa 40 anni fa un giapponese mangiava 60 chili di pesce contro la media mondiale di 15 chili. Ma a metà degli Anni 90 la situazione cambia radicalmente per via della pesca intensiva: sulle tavole del Giappone manca il pesce. Cosa fare? Semplice: bussare alle porte dell’ambasciatore norvegese a Tokio e iniziare un piano di collaborazione tra i due Paesi.
Ma rimaneva sempre e solo un ostacolo: il salmone crudo, per i giapponesi, non è commestibile. E’ stata la Norvegia stessa a prendere in mano la situazione, anche con una campagna pubblicitaria, per far cambiare idea all’opinione pubblica che alla fine ha iniziato a consumare sushi con il salmone come intanto molti altri Paesi nel mondo stavano già facendo a partire dagli Stati Uniti.