Helsinki, la corsa sulle tracce del mito di Paavo Nurmi
Nella capitale della Finlandia, Helsinki, si respira un’aria tranquilla tra grandi palazzi e monumenti. Tra le attrazioni turistiche della Finlandia vi faranno notare che solo a Helsinki si possono vedere e utilizzare tram e metropolitana essenti negli altri paesi dello stato scandinavo. E i monumenti dedicati a tre miti della Finlandia: Sibelius (musicista e compositore), Uhro Kekkonen (il presidente più longevo e amato) e Paavo Nurmi, un atleta che correva nel fondo e mezzofondo.
Curioso che una nazione dedichi un posto così speciale a uno sportivo con una statua sulla piazza di fronte allo Stadio Olimpico. Nurmi è stato il campionissimo che, per primo, ha portato agli onori la Finlandia vincendo nove medaglie d’oro olimpiche e tre d’argento tra il 1920 ed il 1928. Nell’edizione dei Giochi estivi del 1924 realizzò un’impresa unica: vincere 1500 e 5000 metri nel giro di un’ora! Primo atleta ad “allenarsi” tra una gara e l’altra durante la settimana e unico ai suoi tempi a correre con l’orologio al polso per tenere il ritmo sulla lunga distanza. “Per correre contro il tempo bisogna conoscerlo”, diceva Nurmi.
I giornali dell’epoca lo chiamavano “il finlandese volante”. Curiosità: parlava solo finlandese e il latino, antico amore del popolo locale per farsi capire dagli altri popoli europei visto che la loro lingua è impossibile da parlare e capire. Il giornalista italiano Gianni Brera era solito intervistare Nurmi proprio nella lingua di Cicerone visto che l’inglese era un ostacolo per entrambi.
Paavo Nurmi, come molti dei finlandesi, è stato un campione di semplicità: smesso di essere atleta (ai suoi tempi si era “amatori” e mai professionisti) negli Anni 30 aprì una merceria e si dedicò anche all’edilizia costruendo 40 palazzi popolari tuttora esistenti a Helsinki. Sarà poi chiamato ad accendere il braciere ai Giochi olimpici del 1952 organizzati nella capitale finlandese. Alla sua morte nel 1973 gli sono stati riservati i funerali di Stato e un’opera lirica con oltre mille persone tra cantanti, musicisti e comparse messa in scena nel 2000.
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Helsinki, la corsa sulle tracce del mito di Paavo Nurmi
Nella capitale della Finlandia, Helsinki, si respira un’aria tranquilla tra grandi palazzi e monumenti. Tra le attrazioni turistiche della Finlandia vi faranno notare che solo a Helsinki si possono vedere e utilizzare tram e metropolitana essenti negli altri paesi dello stato scandinavo. E i monumenti dedicati a tre miti della Finlandia: Sibelius (musicista e compositore), Uhro Kekkonen (il presidente più longevo e amato) e Paavo Nurmi, un atleta che correva nel fondo e mezzofondo.
Curioso che una nazione dedichi un posto così speciale a uno sportivo con una statua sulla piazza di fronte allo Stadio Olimpico. Nurmi è stato il campionissimo che, per primo, ha portato agli onori la Finlandia vincendo nove medaglie d’oro olimpiche e tre d’argento tra il 1920 ed il 1928. Nell’edizione dei Giochi estivi del 1924 realizzò un’impresa unica: vincere 1500 e 5000 metri nel giro di un’ora! Primo atleta ad “allenarsi” tra una gara e l’altra durante la settimana e unico ai suoi tempi a correre con l’orologio al polso per tenere il ritmo sulla lunga distanza. “Per correre contro il tempo bisogna conoscerlo”, diceva Nurmi.
I giornali dell’epoca lo chiamavano “il finlandese volante”. Curiosità: parlava solo finlandese e il latino, antico amore del popolo locale per farsi capire dagli altri popoli europei visto che la loro lingua è impossibile da parlare e capire. Il giornalista italiano Gianni Brera era solito intervistare Nurmi proprio nella lingua di Cicerone visto che l’inglese era un ostacolo per entrambi.
Paavo Nurmi, come molti dei finlandesi, è stato un campione di semplicità: smesso di essere atleta (ai suoi tempi si era “amatori” e mai professionisti) negli Anni 30 aprì una merceria e si dedicò anche all’edilizia costruendo 40 palazzi popolari tuttora esistenti a Helsinki. Sarà poi chiamato ad accendere il braciere ai Giochi olimpici del 1952 organizzati nella capitale finlandese. Alla sua morte nel 1973 gli sono stati riservati i funerali di Stato e un’opera lirica con oltre mille persone tra cantanti, musicisti e comparse messa in scena nel 2000.